02 ottobre 2012

Dal cassetto più nascosto dell'ultimo comò in fondo alla stanza più remota del castello più lontano...

Dall'ottimismo che da sempre contraddistingue la mia persona esce fuori la consapevolezza di non essere altro che una pessimista in ogni situazione. Chiunque sia il Dispensatore di "capacità" ha sbagliato. Non mi ha dato la capacità dell'essere convincente in 3 parole. Non so venderti un paio di scarpe. Nemmeno una soletta, un calzino...in realtà non so vendere niente, nemmeno l'immagine migliore di me. Sempre se esiste. Non so convincere nessuno a rimanere, non ho la capacità di allontanare o di cambiare ciò che mi fa male.
Il Dispensatore ha sbagliato..perché mi ha dato la capacità di lamentarmi, per tutto, senza mai avere la capacità di risolvere i disastri che creo. Per quale motivo non posso ricucire nessuno strappo? Ho buona volontà, pur di stare bene venderei quel paio di scarpe, le solette, i calzini e anche l'immagine migliore di me. Se riuscissi una volta a riparare quello che stupidamente riesco sempre a rompere..Se potessi una volta provare a non essere pessimista, se capissi veramente cos'ho di sbagliato..se se se se se se se. Sempre se.
Il vero problema sta tutto in quella piccola, insignificante frase fatta che si sente dire spesso: "prima di averla, il valore di una cosa è immenso..quando poi ce l'hai puoi trascurarla, tenerla li, usarla quando ti serve.." l'ho fatto tante volte, ma stavolta no..io ci tengo, tanto, troppo..Non voglio che mi scivoli via dalle mani come quella stupidissima corda che la stupidissima ragazza del mio stupidissimo disegno stringe tra le dita. Ha un valore infinito e ne sento il bisogno continuamente. Sarà questa la mia orribile e imperdonabile colpa? Averne bisogno. Che brutta cosa. Avere bisogno di qualcuno. Già.

23 agosto 2012

Anche oggi passerà..

Una mia amica mi ha detto: "continua a scrivere nel tuo blog". Allora oggi ho deciso di rimettermi a scrivere qualcosa. Anni fa ero brava, a scrivere, a disegnare, poi purtroppo ho perso di vista queste cose importanti. Quelle cose che mi hanno portato ad essere ciò che sono oggi. La passione per il disegno in primis. Pensavo che senza avrei potuto stare bene lo stesso, ma mi sbagliavo. Le mille cose da fare, il lavoro, gli impegni..24 ore sono poche, non ci si può dedicare a tutto. Oggi invece mi sono presa un pomeriggio per me, ho disegnato, ho giocato, ho letto e adesso sto scrivendo. Forse non è poi così male il cambiamento, purchè porti a qualcosa di buono, di costruttivo. Sto passando un periodo strano, in pieno stile "palude della disperazione". Ogni giorno succede qualcosa per cui, anche se riesco a uscirne, ad aggrapparmi a un ramo, una corda, un appiglio qualsiasi, arriva quella strana mano munita di lama tagliente che spezza questi aiuti provvidenziali. In questa giornata non è successo niente di particolare anzi proprio niente, perché mi sono fermata. Fermata a riflettere. Cos'è che voglio? Non ho saputo rispondere. Ma tornare a fare ciò che prima mi rilassava ha sortito l'effetto desiderato. Per qualche ora la tranquillità mi è stata vicina, è stata mia amica. Mentre scrivo penso che la giornata è ancora molto lunga, ma passerà, come le altre, come da 11 anni succede.

01 gennaio 2009

+ Bombacarta 2009 +


E' un disegno vecchio, ma forse rende l'idea.
Mani d'inchiostro che mi strattonano un pò dappertutto. Giuro, non so dove andare. Mi ubriacano. Mi mandano al manicomio. Sto aspettando la mano giusta da seguire. Il 2009 me ne porterà una? Una soltanto. Solo una mano che mi accompagni fino al 2084. Una mano grande e forte che mi sproni a continuare il viaggio verso..cosa?
Un bel castello. In riva al mare, dove si possono sentire le onde contro gli scogli, il vento che fischia, i gabbiani che cantano. Sembra bello. Me lo immagino cosi il viaggio. Un viaggio lungo tanti anni, attraverso tanti posti, con tante persone ma..una soltanto che abbia quella mano.
2008/2009
Dopo una cena varia e ultrasaziante da appisolamento rapido, i nostri eroi uscirono in quel del corso Italia, dirigendosi verso "là sotto i portici" che ideona..Uno di loro propose: <andiamo a trovare il Denci e quegli altr...>
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMM!!!!!!!
Uno scoppio terrificante, un lampo accecante, un rumore assordante interruppero quell'interessantissimo discorso. I nostri eroi, forti e coraggiosi, cuor di leone...si cagarono addosso.. Quella coi paraorecchi fuxia disse <a..andiamo a...c...c-casa??>
L'altro acconsentì mugugnando qualcosa tipo <si..si, meglio...matti, sono rincoglioniti!!>.
Presero la loro Batmobile e sfrecciarono verso casa. Aspettarono la mezzanotte senza pensarci troppo e festeggiarono con la sorella di colei che aveva i paraorecchi fuxia. Solo 20 minuti dopo quei magnifici festeggiamenti colei che aveva i paraorecchi fuxia si sentì male, mal di testa giramento di coglioni e...
Basta poi sono andata a letto xchè stavo troppo male..ho anche sbauscinato tutto il cuscino..

Grande inizio!
Buon 2009 a tutti.

Colonna sonora post: Ayreon - The Castle Hall (1998)

Ayreon - 2084 (2000)

19 settembre 2008

+ The Little Things +

C'è sempre il giorno in cui ti svegli e la prima cosa che senti è l'agitazione di un amico. Oggi è uno di questi. Inizia a fare freddo. Il nano malefico ha il cuore ancora più ghiacciato di prima. Il nano malefico può fare tutto e dare la colpa agli altri. Il nano malefico non fa nemmeno gli auguri di compleanno. Il nano malefico te la mette nel culo godendo. Sempre. Il nano malefico colpisce sempre. Il nano malefico ferisce sempre. Lui non si ferma alle piccole cose. Lui affonda. E' un megalomane. Fa le cose in grande. Lui pensa di essere onnipotente. E' un nano malato. Io sento di compatirlo. Poverino. Non ha nessuno che gli vuole bene veramente. Nemmeno la madre che l'ha cagato. E' quel che si merita. Per quel che fa. Per la falsità. Per la faccia di merda con cui ti si presenta davanti. Mi spiace Pilota. Se solo la mia bambola voodoo funzionasse. Ma c'è sempre un rimedio sai? Quelle piccole cose che ti calmano e ti scaldano l'anima e ti fanno sentire a casa. Una bella tazza di Thè. Un buon thè preparato dalla Morti. Pilota, siedi al tavolino delle piccole cose e bevi il tuo thè. Buona fortuna per questa lunga giornata. In culo alla balena per quel che succederà oggi. Anche a me. E speriamo non sbombi.

23 luglio 2008

+ Star Of The Sea +

Charlie. Fa o non fa Surf? Questo è il punto. Fa Surf? Battiamo le mani. Non lo fa? Piangiamo. Non sto battendo le mani. Sto piangendo. Quindi ne deduco che..Charlie non sta facendo Surf!! Charlie è affogato nell'oceano. E' la star. Tutti lo guardano affondare. Charlie sogna in grande. Io speravo di affogare nel laghetto. Quello chiuso da un cancello. Quello con le scalette. Quello sul cui fondo c'è ancora l'impronta del mio corpo come fosse stampata e indelebile nella mente di chi ancora ricorda. Ormai è la star dell'oceano. Tutti lo cercano. Ieri. Oggi. Tutti lo vogliono. Ma Charlie non c'è. Accontentatevi di me. Ieri. Oggi. Domani. C'ero. Ci sono. Ci sarò. Spero.
Oggi squilla continuamente il telefono. Chi chiama per sapere come sto. Chi chiama per dare notizie. Chi chiama per annullare impegni. Chi chiama perchè è triste. Chi scrive messaggi. Chi si è quasi dimenticato di me. Io ancora non ho dimenticato niente e nessuno. Però 2 settimane e mezzo sono lunghe. Non si sa mai. Non mi sento proprio di scrivere. Ma posso dire una cosa. Ci sono situazioni nate al contrario. Dovrebbe essere l'opposto. Poteva essere ancora qui. E Bertuccia non sarebbe stata triste stasera. Sua madre non sarebbe sempre incazzata e preoccupata. Per quel che mi riguarda..credo sarei così lo stesso. L'opposto sbagliato ha solo amplificato le cose. Complicato. Travolto. Schiacciato. Soffocato. Mi sento soffocare da questo post inutile. Vi saluto dicendo: Buone vacanze a tutti. Parto venerdì e non vedo l'ora di affogare anch'io in quel d'Albinia. A presto Charlie. Svegliati. Non sei affogato. Sei solo la star. La star goffa dell'oceano che non sa surfare. In compenso viene travolta dall'onda anomala e sviene come una donnicciola sperando in qualche olandesina che magari potrebbe umanamente fargli la respirazione bocca a bocca. Ciao Charlie a presto.

16 maggio 2008

+ Pandæmonium 16 +

Direi che l'orticaria non poteva segnare peggio questa orribile giornata. Orribile perchè è il 16 di maggio. Orribile perchè le cose si dimenticano. Ci si ricorda solo il giorno 16. Non è vero. Ci si ricorda sempre. Tutti i giorni che ne senti parlare agli altri. Tutti i giorni in cui vorresti dire "io non ce l'ho più" anzi..tutti i giorni in cui vorresti dire "io ce l'ho ancora". E allora la canzone disturbata che passa non sembra nemmeno una canzone. Ma la giusta colonna sonora di questo 16. Oggi sono volate le ore di vita che avrei passato a non vivere pensandoci. Invece Domenica se ne parlerà ancora. E Giovedi prossimo sarà come sempre una mancata festa. Non so cosa dire. Come fare. Chi ascoltare. Dove andare. So solo che questo è solo un post. Ma anche questo piccolo insignificante post serve a non dimenticare. A farmi ricordare. A farmi rivivere quei momenti. quella persona. Quella voce che non c'è. Quella voce che non esisterà mai più. Quella voce di cui non ricordo niente. Ne calore. Ne dolcezza. Ne niente. Solo amarezza per un destino non giusto. Per tutto quello che era, che potevamo, ma che non abbiamo fatto ne detto ne scritto ne visto. Tutti quei Se, quei Ma, quel trasferirsi, quel "te non puoi venire perchè sei malata". Quel filo che usciva da una ferita. Me lo sono sempre chiesta. Chissà cos'era quel filo che penzolava dalla ferita. Tira. No non tirare. Non è niente. E invece. Invece niente. Non era proprio niente. Non era quello il problema. Non era la pizza del corso che aspettavi quella che ti avrebbe fatto tornare. Non era il pupazzetto che ti abbiamo regalato che ti tratteneva qui. Non eravamo nemmeno noi. Quelle porte hanno visto entrare tanta gente. Ma poca ne esce felice. Sono grige quelle porte. Perchè riflettono quello che la gente teme. Quello che anche se teme arriverà comunque. E' arrivato dunque. Sette anni fa è arrivato. E nemmeno ti ho salutato come avrei voluto. Nemmeno ora lo farò. Tanto sai cos'avrei detto. Lo sai? Io non lo so.

Ps. E la Morti scappa dai mostri in sella al suo fidato pandarmato. Si ferma e si guarda intorno. Guarda anche te. Te che sai che vorrebbe andare avanti. Fare esperienza. Avanzare di livello. Ma tutto la frena. Tutto è paranoia. Tutto è un'abilità che non controlla. Tutto diventa verde quando se ne va. Quando te ne sei andato via te invece tutto era rosso. Rossa in faccia e una rabbia da star male. Questo avevo scritto. Questo è vero. E' tutto maledettamente vero.

17 aprile 2008

+ Pandæmonium +

Ogni tanto l'ombra ti copre. Spesso per un lungo periodo. Qualche volta solo per dei giorni. Altre volte solo pochi minuti, pochi secondi. Intanto la luna è sparita dietro queste nuvole cariche di pioggia. Cosi adesso che sta arrivando l'estate e in lontananza si sente l'odore di bel tempo ti senti rinchiusa, legata, incatenata in ginocchio nell'angolino buio dello stanzone vuoto pieno di macchie nelle pareti e pieno di ricordi e di odori. Odore di poco tempo fa. E il ricordo di quell'odore lo fa sembrare antico, lontano lontano. Ora pensi di liberarti di tutto. Buttare fuori dalla finestra a grandi bracciate tutta la palta che hai accumulato stando con loro. Pensi di farlo. Ma non lo fai. Allora ti siedi. Prendi un foglio. Una matita. E da quello che inizialmente era solo uno scarabocchio senza un senso esce un disegno pieno di mostri nascosti. Pieno di te e di panda. Pieno di ombre trasparenti. Pieno di tutto ciò di cui è vuoto. Un disegno che non ha nulla a che fare con quel che provi. Chissà cosa provi. Una volta ho letto un foglio appeso al muro di una qualche stanza "Cosa ho imparato dalla vita". Posso dirlo adesso cos'è che ho imparato. Ma vi lascio nel dubbio visto che spesso poi si finisce per ferire qualcuno. Magari il proprietario del muro. ..E lei si incamminò verso la foresta con quella che sembrava una mazza infuocata e con una bolla protettiva che le girava vorticosamente intorno. L'aria minacciosa di chi vuol fare esperienza. L'aria minacciosa di chi sà che se non raggiunge il massimo livello sarà solo questione di tempo prima che decidano di stordirla e infliggerle le peggio maledizioni. Cosi cavalcioni del suo fidato Pandarmato si avviò verso l'orizzonte guardando per un attimo verso di me. Me che l'ho creata. Un attimo solo. Un attimo durato secoli. E per secoli ora guarderà voi attraverso quest'illustrazione. Lei che è senza scarpe, senza protezione, senza mazza infuocata, lei che dopotutto non ha quell'aria minacciosa da chi vuol fare esperienza. Lei che vuole solo coccolare il suo panda.

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